venerdì 29 febbraio 2008

Chirurgie

Proprio quando sembra che tutto stia per passare, riaffiora. Si veste di un candore verde chiaro, auspicato ma credenziale, per questo non più auspicabile. Riemerge così, come se nulla fosse. L’idea è nitida ed ancora intatta, l’ho scolpita io stessa nel ghiaccio secco e nascosta dentro il foro del muro portante. Quando crede di poter fluttuare tranquillamente nel sonno, semplicemente si mimetizza. Ma l’autotomìa non fa virtù e la perenne dormiveglia non rende riposo.
Un disimpegno, solo apparente, nasce e subito muore sotto la sua pelle.
.

mercoledì 27 febbraio 2008

Sviluppi

Intanto (continuamente) vago. La stanza è grande, con prevalenza di bianco, spiazzante nel colore e nelle intenzioni. Nessuna carta al muro, solo piccoli spioncini dall’interno verso l’esterno; poco familiare per me, ma cerco di non pensarci. Lo sforzo mi lusinga, niente sarebbe più liscio. Nessuna porta qui, palese agli occhi aperti, ma di almeno uno dei tanti lati non si riesce a vedere la fine. Sei arrivato (per fermarmi) inaspettatamente: le mie aspettative stanno sul ramo più alto dell’albero che dovrebbe essere proprio qui di fronte. Io non l’ho mai visto (fingo), raccontamelo tu.
.

martedì 26 febbraio 2008

Brillantini

La falena, incerta nell’incedere, vede la candela avvicinarsi da sé. Le ali grigie agitano le diffidenze e la polvere sottile brilla in controluce. Tanto dare, vitale, sembra disperdersi, e quel che rende è solo l’idea. Proprio così, l’ultimo pensiero, seppur cronologico, è sempre quello che batte sul ferro caldo.
Veemènte nell’incerto e làbile nei riferimenti, guardo e rifulgo.
.

lunedì 25 febbraio 2008

Guida

Immobile, davanti al negozio che vende borse di pelle sintetica, aspetto qualcuno. Fuori fa caldo, ma qui si sta bene. La prima impressione è quella che arriva con tutte le congetture del caso, ed è puntuale, solo lei, proprio mentre lui si fa largo tra anonimi. Di fronte alla sua austerità, io incarno perfettamente la legge del contrappasso. Usciamo di qui.
(on: non ho mai creduto di essere così non credibile: off)
Alberi verdi sognati e vissuti, foglie secche di fraintendimenti sul cammino, discese con curve di gomiti stretti, ruote con raggi di sole e cerchi con denti di elefante. Predizioni ed ammonizioni di stillicidi crepuscolari.
.

sabato 23 febbraio 2008

Stando Bene


venerdì 22 febbraio 2008

Rarità

Costui immagina forme mai viste, non accessibili, fornendole di una sostanza intraducibile, torrenziale. Filantropia, ecco cos’è. A voler provare di vederle te le nega, nutrendo il suo abbandono, e per farlo diventare ancor più languido, rende affannoso perfino il silenzio. E’ insieme il suo svago e la sua essenza. E la sua lucidità è cibo per i meno.
.

mercoledì 20 febbraio 2008

Specchi

Questa luce non mi rende giustizia. Ho sempre odiato stare qui, ma da quando conosco te mangio di tutto, anche questo. Ci rifletto mentre scendi le scale con fare trionfale, come al solito. Lo specchio è a vista su tutti i lati ed il tuo ego noncurante vale di più di ogni successivo bisbiglìo. Mi dispiace, ma se si decide che è ora di festeggiare, lo spumante non mi interessa mai. Devo proprio andare, il sogno in cui esco di casa in pigiama mi aspetta e la mia pecora nera l’ho lasciata in macchina, insieme alla sua carta blu.
.

martedì 19 febbraio 2008

Paglia nera

L’allora sconosciuto mi fece notare un neo che non sapevo di possedere. Mostrai un’espressione stupita, al limite del fastidio. Poi cominciai a pensare che potesse essere un buon compagno di viaggio, lo sconosciuto. Quel suo grottesco cappello di paglia nera, che ostentava non appena si presentasse l’occasione, sembrava potesse contenere anche me. Lui, dal canto suo, mi avvertì subito della sua propensione a tagliare a pezzetti. Mi adagiai per bene sul tavolo da macellaio.
.

lunedì 18 febbraio 2008

Riflessi

L’altra me, in fondo allo specchio, sanguina da un orecchio. Poco male. Appena la pelle se ne accorgerà riassorbirà tutto. La prerogativa, stabilita da ignoti, è che qualunque cosa, in me, coesista. E persista. E comunque sia, ci sento ancora bene. O non ho mai sentito meglio?
.

Il quarto

Nell’ombra della sala cubi ridevo mentre Marzia mi mostrava le sue parvenze da fattucchiera.
Ero al penultimo sgabello, tranquilla nel mio stato di grazia per le rendite. Godevo della considerazione.
Tutto sembrava stretto tra le mani ed impaziente guardavo giù gli altri inquieti. A dieci minuti dalla campanella ero felice.
.

sabato 16 febbraio 2008

Voltare pagina

La prima immagine ad occhi chiusi è sempre una porta. La apro e corro in strada per scoprire se, dopo averla chiusa, in realtà sei lì fuori ad aspettare. Non ti trovo ancora. Allora prendo tempo caricando la dispensa di parole e passandoci in rassegna scopro che, in fondo, anche senza una meta si arriva sempre da qualche parte. D’altronde oggi è un giorno di sole da “buoni propositi per il futuro”: voltare pagina.
.

Viale Ippocrate

Gli alberi corrono da soli, con le proprie radici, sul ciglio della strada. La testa abbandonata sul sedile e lo sguardo verso su. Vai altrove, mi dico. Mio padre ed i pantaloncini bianchi e azzurri, mia madre ed i fiori blu, mia sorella che dorme, mio fratello e le sue fossette. Ci provo, a non sentirti. E poi lei ha gli occhiali. Che particolare stupido. Faccio finta di niente e mostro un’espressione interessata. “Ho capito, in ogni caso stanotte c’è l’eclissi, ci vieni?”
.

venerdì 15 febbraio 2008

Blu

Senza immagini. Solo colori.
Non ci sono contorni. Solo sfumature.
Inventi macchie nere sporadiche, che per diventare grigie ce ne vuole, eppure fanno da padrone.
Nel mio blu presto matite. Anzi, a te le regalo.
.