venerdì 30 maggio 2008

Rullo

Ogni porta porta ad un’altra porta. Le connessioni giallo oro sono incastonate e nascoste, sul soffitto, praticamente immerse nello stucco. Ad un tratto compare un certo specchio, quello che stava nella camera da pranzo di mia nonna, con i suoi ricci anticati, da diluvio universale. La carta vetrata indugia sulla foto in cui ho la felpa lilla del pupazzo con il plaid. Non fa niente, lo so bene e non le do peso, almeno per questa volta. Proseguo per la mia via e dopo il tredicesimo muro ritrovo il lampadario. E’ proprio lui. Parla come se fosse vivo. Stavo seduta su una sedia accanto alla tenda e aspettavo che nessuno mi notasse.
.

In caso

Mi interessa davvero, ma non crederci troppo. Mai fatto cattivo viso a buon gioco, io. Sotto la maschera ci sono già una bocca da jolly ed un lento pronto a portarmi via lesto. Più in qua do al fido l’osso e tolgo il cancello. Più in là spicco le tende e chiudo le persiane. Conviene approfittare. Quando il cane non abbaia si sa come va.
.

giovedì 29 maggio 2008

Essenza

Su tutte le speranze spero di somigliargli almeno un po’. Il foglio delle tabelline era finito sotto il letto e l’angoscia aveva il fiato corto. Il pianto in gola e l’acqua in agguato. Poche parole ed ecco il rimedio lungo la via, a portata di mano. E tutte le sere il mostro a tre teste finiva nel sacco. Gli devo tutto. Il calco è pronto e la vernice è in via di mescolatura.
.

martedì 27 maggio 2008

Cromo

Tanti cubetti neri, immaginazione ed ingegno. Dalla mia finestra non vedo più lo stesso cielo, senza essermi spostata di un millimetro, e le luci sono intermittenti, qui. Sono una cosa (non nel senso lato del termine) fatta solo di parole. Il mio numero è il 24, credo, ricordo di averlo letto su un cartellino color grigio lucente, nel momento più convulso del passaggio. Poi svenni. Al risveglio solo confusione ed entusiasmo. E spaesamento e frastornamento e ricognizione. Poi qualcuno mi ha trovato.
.

domenica 25 maggio 2008

PERle perME

E non sapevi
che sarebbe arrivata
che si sarebbe fermata
proprio quando l'ultimo lampione
spegne la città
e una goccia di vaniglia
brucia dolcemente nell'oscurità
e Biancaneve spacciava canzoni
come sogni cattivi e sogni buoni
come monetine di cioccolato
come il futuro che dà la mano al passato
E non credeva
che l'avresti aspettata
che l'avresti disegnata
proprio dove un ultimo portone
tiene sveglia la città
e una goccia di vaniglia
arriva con la corrente e con la corrente se ne va
e Biancaneve sognava rivoluzioni
come ricordi cattivi e ricordi buoni
come spicchi di cielo
come un pettirosso che si perde nell'arcobaleno.
Luca

giovedì 22 maggio 2008

Controra

mercoledì 21 maggio 2008

In codice

Se proprio devi parlare di non cose parla di me. Ma mai chiaramente. Ad esempio, alle tre del pomeriggio mi trovi dal droghiere, potresti appuntarti questo, passando davanti alla vetrina. Senza fermarti come al solito però! Mi raccomando, sbriga il tutto affinché il grillo parlante non se ne accorga, questa volta. Magari rallenta solamente. Io, da parte mia, cercherò di non limitare i danni.
.

Bilanciere

Sostengo il peso sulla testa senza mani ed in perfetto equilibrio, riuscendo anche a camminare dritta, in modo da non offrire alcun sospetto. Qualcuno se n’è accorto ed ha scelto di far finta di niente o addirittura ha azzardato commenti en passant, forse sperando in una reazione di riflesso. Qualcun altro ha indagato ed è stato servito senza fiori e senza picche. L’inchino lo riservo per le occasioni speciali.
.

martedì 20 maggio 2008

Fotolisi

Sembrò che la pioggia non volesse più smettere di venir giù. Gocce nuove ricominciarono a battere sul vetro già bagnato quando si svegliò chiedendosi che ore fossero. Dal buio doveva essere notte e dall’amaro dovevano essere ore che non la sognava. Era diventato tutt’uno con un sonno profondo e compiuto, senza dimensioni convenzionali, in cui si vedeva sempre uguale e non smetteva mai di camminare. Era una ricerca senza riposo ed una tensione senza sbadiglio. Un altro lui viveva al suo posto.
.

Inezie

La medaglia è stata assegnata e la premiazione ha dato il giusto peso al mio valor civile. C’è che il suo colore non mi piace e nemmeno si abbina con quello del mio nazional stato. Se avessi saputo in anticipo le perdite di uomini e le conquiste di territori sarei andata avanti per onor di gloria. Il mio battaglione è intatto e le prime file non hanno nemmen un graffio. Solo qualche apocope lungo il cammino.
.

Caccia

L’investigatore tenta di individuare le tracce della scomparsa, ma tutto sembra ricondurre ad un allontanamento spontaneo. Il maggiordomo è ignaro della faccenda e persino lo chauffeur risulta senza ombre. Il movente è in chi reclama la sparizione. E nella mente del fuggitivo solo liberazione.
.

lunedì 19 maggio 2008

Strascichi

Ci raccontarono che bussò sugli sportelli del vecchio comò. Pochi colpi, forse uno solo, netti e decisi, che bastarono per distoglierli dalla loro idea assurda e disperata. Si voltarono all’unisono l’uno verso l’altra e corsero a togliere il profano mezzo di scambio riposto con cura nella tasca della gonna. Tutto d’un tratto li guardai con occhi diversi, di chi ormai è grande.
.

domenica 18 maggio 2008

Volpe

Tante peripezie per un semplice saluto e certi gesti da capetto, per farmi ridere, hanno le gambe lunghe. Hai messo un lingotto d’oro nel giardino del re. Ma ora attento al gatto.
.

venerdì 16 maggio 2008

Cicloidale

Quando rimarrò senza parole farò dire a qualcun altro la parola d’ordine. Nel frattempo la curerò e le fornirò anticorpi per le intemperie del tempo. Sarò premurosa e gentile, sorridente il più possibile, comprensiva e leale, d’aiuto quando posso, sincera e disarmante. Sarò migliore.
.

Piega

Vorrei essere come te. Rimirarmi, inseguire me e sfiorare tutto il resto. L’albero di natale non l’ho mai smontato, ho salvato l’immagine in documenti, le luci sono ancora sui rami, solo con il tempo non luccicano più e le radici hanno rotto il bel vaso di Deruta. Ispide sono andate ad insinuarsi nella terra bagnata dopo aver fatto una breve incursione nella luce. E’ bastato.
.

martedì 13 maggio 2008

Fasto

Finestrini aperti, aria fresca, strada stretta, radio accesa, idee leste, respiro ampio. E stasera sei così, domani non mi interessa. La moneta del 700 la tengo in tasca, non preoccuparti, saprò usarla nell’occasione giusta. Ma non la colgo io. Non che non la veda, non me ne curo, o almeno non lo dò a vedere. Aspetto gli altri. Se porto il braccio destro dietro la schiena lo so che è lì, anche senza vederlo.
.

lunedì 12 maggio 2008

A. Pazienza

L’ho conosciuto per caso, in un insieme di puntini colorati e parlanti. L’espressione dolce e la voce tremolante nascondevano malamente la sua ricerca perenne: due occhi d’antilope ed una coperta calda. Non era suo il senso dell’abbandono, ne era stato invaso e ne subiva inerme, suo malgrado, le disastrose conseguenze. E soprattutto credeva più nel dolore che nella pazienza.
.

sabato 10 maggio 2008

Affanno

Prediligo le umanizzazioni. Tendenzialmente cerco colore, ma in fondo niente mi attrae quanto le scale di grigi. La donna, al centro della strada sterrata, guarda attonita le domande conservate inconsapevolmente in una mano. Tanta sete di sapere andata persa e dimenticata per anni tra le rughe di un palmo. Le vesti sbiadite la sbranano.
.

Cecità

Il canale di sbocco del mio pensiero quasi mai è la parola. Il veicolo è un insetto che non ronza, non salta e non sibila, va veloce. Sceglie i rami più alti, diffida dai frutti, tralascia radici e crede nelle foglie, anche d’inverno. Solo quando mi voglio bene scende in picchiata.
.

venerdì 9 maggio 2008

Incroci

Quando si convincerà sarà troppo tardi per ingranare la giusta marcia. Non sarà niente di nero o commovente, sarà solo altro rispetto alla noia la sera tardi ed al sollievo la mattina presto, non sarà domande inopportune e braccia in caduta libera. Sarà qualcosa di più leggero, più sensato e più democratico. Se si convincerà troverà altrove ciò che cerca.
.

giovedì 8 maggio 2008

Est

Se avesse scritto una canzone avrebbe parlato dell’essenziale, di un cosmo nuovo e incantatore, della natura degli eventi, dischi cadenti e stelle volanti. Avrebbe dirottato in un altro mare se avesse fatto l’armatore, senza correnti da favorire né direttive a cui sottostare. Nella sua stanza ha messo un rimedio per i giorni tutti uguali, per far disegnare ascendenti nuovi e non ancora scoperti dentro tutti i planetari. Un cannocchiale gli regala evasioni e precipizi universali.
.

martedì 6 maggio 2008

Tròvati

Per pochi

Cosa mi è concesso e cosa no. L’esame è problematico, non privo di paletti e cambia al cambiare dell’esaminatore. Tutto è in funzione di un rendimento atteso, che viene fissato come obiettivo e tramutato in variabile indipendente, il fatto diventa più chiaro e le oscillazioni intorno alla media si rivelano preoccupanti. Ma è sempre una misura di sintesi e sottoposta al vincolo che il valore atteso di una somma è uguale alla somma dei valori attesi. Stai attento, non significatività non è non significato. Ho audacia da vendere.
.

domenica 4 maggio 2008

Diserzione

La balla, adagiata e stabile nel campo di fieno, si sente abbandonata. Tanto spazio, incontaminato e sovrumano, comincia a rendere vuoti, e le spighe non recise, seppur pungenti, cominciano a mancare. Non le rimane che chiedere al vento di farsi tempesta e trascinarla via, non importa come e non importa dove, basta che cambi qualcosa. Un grillo guarda impassibile, senza farsi vedere.
.

sabato 3 maggio 2008

Addomesticando

Ormai lascia che le cose vadano da sé, camminino da sole. Al massimo si adagia nel creare le condizioni, ma senza dare mai troppo nell’occhio. L’importante è che nel clou decidano gli altri e che gli riservino sempre una botola abbastanza grande per scappare. Lei lo guarda e gli chiede se la corda che usa per tenergli strette le caviglie ed i polsi sia abbastanza stretta e se la benda sugli occhi sia abbastanza scura. Lui abbaia, annuendo.
.

Un momento

La mia stima di me è un bacino pieno d’acqua fino all’orlo. Il desiderio sta in cima e tiene la superficie del liquido ferma come uno specchio, di modo che nemmeno una goccia vada sprecata e rimanga diffuso in tutto il volume il senso di non sazietà.
.