giovedì 29 ottobre 2009

Senza più ritorno (prima autocitazione)

Gli attendenti sono fermi al varco ad aspettare, attenti, un cenno. Li guardo senza farglielo notare e prendo tempo, e ne ho da comprare. C’è altro. Quando ti stancherai di me, dammi in dono ad un impiegato d’ordine, mi farei più piccola di una formica, passerei in silenzio tra la fila e me ne andrei a Timbuctu. Il pensiero resterebbe certo al punto di partenza, ma lo respireresti solo come respiri l’aria, e cosa c’è di più sollevante di un fastidio impercepibile. E poi, zitto zitto, tornerebbe da me.
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martedì 27 ottobre 2009

Finestrelle

Se non ho scelto altro, ho scelto le parole, d’altronde il piede avanti rimproverava da tempo quello dietro e diceva alla mano di chiudere il palmo, adesso se le crepe della soffitta sono un po’ più profonde di un graffio da scartavetrare è fatto nuovo, io le benedico e le coccolo. La scena più probabile arriva sempre verso la fine, in un film in costume so bene chi interpreterei, la lampada dalla luce gialla inquadrerebbe solo le mie gambe e un pensiero attraverserebbe veloce la quarta di sala. E’ che a volte ho come l’impressione che mi tratterrebbe con sé (il sostenuto meno il mezzo), chissà, forse mi cercherebbe anche per contare insieme il resto, se non fosse per i suoi occhi carnivori. Se non fosse per i miei.
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sabato 24 ottobre 2009

Primo

Le disse “portami via, non pensiamoci più”, le strinse la mano e presero il primo treno per il paradiso. Non salutarono nessuno per non piangere, si lasciarono alle spalle una vita intera passata insieme per prenderne altre due, si promisero qualcosa senza parlare. Il pensiero più ricorrente saranno le ultime parole proferite con la sua voce, o quelle che crederà di ricordare, le parleranno di premure ed attenzioni, di feste in compagnia per non sentirsi sola, di lacrime trattenute dentro agli occhi e di baci sognati come quando erano due adolescenti.
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domenica 18 ottobre 2009

Parentesi e telecronaca

Seduto sulla sua sedia azzurra, incatenato da anni tra i fili dell’alta tensione, ascolta le solite lagne della ragazza che piace a tutti, perché lei sì che è una grande comunicatrice. Chi tradisce, tradisce sempre, si sa, però certo che le orecchie abbassate e le canzoni da diabete fanno effetto, non ha senso negarlo, nemmeno ai figli che non avranno mai. Torneranno insieme ed in tutti gli anni che verranno lui penserà sempre, segretamente, che ogni giorno è buono per scoprire un nuovo sotterfugio, letto direttamente negli occhi di lei che non ha pudore nemmeno di negare il vero, perché il ritegno non si compra al supermercato. Saranno due persone infelici che cercheranno di compensare come si può i buchi neri lasciati l’uno dal proprio orgoglio e l’altra dall’egoismo, troveranno di nuovo buoni disimpegni, fatti di carne ed ossa, a cui racconteranno, ma senza dirlo mai, di essere buoni. Lui tornerà a farsi trattare all’infinito da parente acquisito, raccolto con pena una sera che era solo e, per grazia ricevuta, inserito d’ufficio in uno di quei gruppi di amici in cui tutti sono simpatici, in cui guai a dire il contrario, in cui guai a pensarlo davvero.
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giovedì 15 ottobre 2009

Di passaggio

Che poi inizio sempre a raccontare dagli occhi, mi viene più facile. Forse ho trovato chi resiste più di me, mi imbarazzo e mi distraggo per prima e comincio a non dare risposte per pura disattenzione. Stamattina ero due file più avanti, mi sono voltata solo per ascoltare il ragazzo in fondo alla sala, ma è una bugia. E’ bastata la coda dell’occhio per vedere un sorriso pronto e la persona più sicura di sé che abbia mai incontrato. Ed un’aria spavalda da prendere a schiaffi. Però ci penso, all’antipatia a prima vista.
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mercoledì 14 ottobre 2009

Fumetto

Finita la volata iniziava una discesa, nel verde sette dita di carbone e quattro di fantasia, il tuo cappello volato via da chissà dove ed un fumetto di Gionni Galassia. Nel gioco, la mia scala era dentro il cubo ed i lati di colori diversi, mi hanno detto che significava qualcosa, ma le interpretazioni adesso non mi interessano più. Alcune azioni (o non azioni) non distruggono, semplicemente dematerializzano, e Gionni Galassia alla fine ci tornava sulla terra, ma non gli credeva proprio nessuno.
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domenica 11 ottobre 2009

Cantuccio

Nuoto ancora in quella piscina, so di chi mi sta a guardare e mi piace, viro senza alzare lo sguardo. Ogni mattina sono lì, mentre tu scendi le scale e pensi all’inverno, mi fermo al centro per darti il buongiorno e poi ricomincio, ti faccio un sorriso da dietro il vetro per ricordarti che mi ritroverai. Mentre non ci sei penso a me, al mio modo di dare e di lasciar andare, alle cose imprescindibili, la compostezza, la discrezione. In questo preciso istante ho fermato per un attimo il tempo, tutto il resto scorre; sai, mi ritrovo in un futuro che non ho desiderato per prudenza.
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Diacronia

Detto questo, se avesse potere, Luigi invaderebbe l’afoso Egitto, mentre Antonio farebbe il dittatore qui per almeno 100 giorni. Io che farei. Mentre ci penso mi torna in mente per caso l’oroscopo di ieri, letto non a caso, con ironia e in pausa pranzo da Lorenza, e mi scappa un sorriso, se avessi potere ecco che farei, recluterei un esercito dedito all’avverarsi di quello che dicono gli oroscopi, che tanto male non dicono mai. Ogni scienza è una scienza perfetta per convenzione ed ogni legge ricorre ad assunzioni assurde ed anche un po’ ridicole per funzionare in assoluto. Mica proprio io vorrò essere da meno.
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mercoledì 7 ottobre 2009

^_^

"Amore mio non sempre tutto volge per il verso giusto, ma non è soltanto a causa del maltempo se il raccolto è andato perso, ed è buffo come a volte il tempo scorra meglio del previsto. Un panico incombente ci costringe ad addomesticare un fervido sorriso, un benessere improvviso, è forse una remota speranza la felicità, godersi il sole in dicembre. Non molto lontano da qui nevica. Non molto lontano da qui la gente escogita dannose corse in preda all'ansia di tornare al punto di partenza e dimentica il peso della posta in gioco e il come e quando, mentre fuori piove. Amore mio non è una colpa il non saper gestire la gioia, il fatto di trovarsi a proprio agio nel dolore, nella rassegnazione, ed è naturale come a volte ci forziamo di ignorare il gemito costante delle nostre reali inclinazioni, il margine di errore di un'incessante sottrazione."
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lunedì 5 ottobre 2009

Aspettatemi

In un sogno senza nodi da ricordare, l’edera non cresce lungo il muro, esce dal cemento e calpesta un po’ di pigrizia. Soprattutto non avevo mai visto due mani così fantasiose, disegnare in aria velieri e strisce di cielo color piombo, ed aspettare che la ruggine si prenda carico delle impronte lasciate l’altro ieri. Si fa giorno molto lentamente a questa latitudine, il sonno è un carceriere senza chiavistelli da serrare e la sera porta in braccio un figlio cieco. Aspettatemi, devo imparare a memoria una negazione in un mondo che non è il mio. Sarebbe incomprensibile solo se tutto questo desiderare non fosse così vero.
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domenica 4 ottobre 2009

Fieno

Ci sono nuvole e da tempo sta per piovere da un momento all’altro. Il vento mi passa la sua dose di dedizione e buona volontà, porta con sé altre nuvole, più basse, e fa di più del suo lavoro. Un bacio sul collo. E se non volessi scappare? E nemmeno ripararmi. Gli impressionisti usavano prevalentemente colori forti perché il quadro potesse prender vita, erano onesti e coraggiosi. In questo periodo imparo con occhi tristi, non mi difendo affatto, eppure mi sento viva come non mai. Sono onesta e coraggiosa. E fiera di me. Aspetto la pioggia, che forse piove già.
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Sentito dire

Dalla cima dei capelli scende lentamente un pensiero. Non conoscerò mai un sapore. Ci pensavo oggi, guardando dritto negli occhi a volte metto in imbarazzo, e quando lo faccio apposta dopo mi viene da ridere perché è sempre con qualcuno che così sicuro come sembra non è. E non avrò mai bene in mente un certo odore, mai così bene da risentirlo in luoghi impensabili e sospirare. Qualcuno che adoro non mi vuole, è importante. Il resto mi passa davanti alla velocità della luce, lui rimane fermo al centro dell'inquadratura, come in un videoclip, e lo adoro. Sono la persona più dolce che gli altri abbiano mai conosciuto.
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venerdì 2 ottobre 2009

Sotto la pioggia

In mezzo alle lettere e alle parole, ai luoghi e agli spazi più o meno definiti, alle intenzioni e soprattutto ai desideri, c’è un solo momento. Sparisce tutto, musica, testi, strilli tutti intorno, un ubriaco che fa chiasso, occhi puntati addosso. E sparisce la pioggia. Una sera dissi una cosa a priori, credo sia passata inosservata, se non altro dimenticata, ma era importante ed io sapevo di dire la verità. Era la spiegazione di una certa prova del nove. La prova del nove di un momento, sotto la pioggia.
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