mercoledì 25 novembre 2009

In riferimento

Indovina. Lascio entrare un po’ di luce e guardo il colore del legno dell’infisso, resta chiuso anche per me, gli dico. Chi chiede ancora delle mie ciglia al sole raccoglie più che briciole, oggi mi hanno riferito di tesori e stelle filanti, ho raccontato di occhi aperti anche la notte e di pensieri lasciati fuori, al freddo dei cieli senza nuvole. Ho un braccialetto largo intorno al polso ed una frase in testa: “chi si immola?”. Parlo in codice, sì, ma attento, niente è al caso. Candela, brucia libera anche per me.
.

domenica 15 novembre 2009

Di tesori

Un ragazzo cammina tra i vicoli della città del carnevale, ha una busta in mano e finestre aperte per l’estate. Non so chi stabilisca l’inizio di ogni cosa, ma mentre parlo di te, immagino quello che non ho vissuto, che ti ha portato fino a qui. Ogni attenzione, ogni premura, ogni pensiero inatteso, lascia una scia, e una candela persa nell’universo sta bruciando da entrambi i lati, per noi: non uso mai immagini note, ora un’eccezione, per confermare la regola, nota anche lei, delle cose in comune. E chissà quante altre a pochi minuti da qui.
.

Un bacio

In una dimensione sconosciuta, persa conoscenza, entrata nel fondo del tuo specchio e cercato di mostrarti il fuoco che hai perso per strada, mi trovo altrove. C’è una passione nuova, ho volato sopra ad un faro, ho guardato il mare dall’alto ed il blu intenso, al ricordo, strappa alle mie labbra un sorriso. “Spero che un giorno smetterai di fare confusione tra il dolore ed il piacere, la paura ed il bisogno di ferire”. Già, il motore dell’azione delle mie mani in questo momento è solo ricordo e volontà di lasciare un saluto, compiuto, sentito e definitivo. L’approdo è in un prato verde, il mare è ormai lontano.
.

sabato 7 novembre 2009

Malto (seconda autocitazione)

Sarai un cielo di primavera e ti riconoscerò. Dopo scontri fortemente perseguiti e frasi dette apposta per colpire, dopo che il tempo avrà arato la terra e dissotterrato i semi, torneremo a guardarci negli occhi e a riconoscerci, da estranei. Mi ricorderai di quella sera d’estate, seduti su due altalene, in cui mi hai aperto gli occhi, ti parlerò di quella mattina presto, d’inverno, quando forse svegliammo qualcuno. Ci rideremo su. E ti racconterò di tutti i dopo che non sai. Parleremo senza parlare e saranno gli occhi, a ridere.
.

Speciale

Oggi voglio immaginare che tu sia su un’isola deserta, con i tuoi “ritornerai” e gli sguardi di quando c’ero ancora io affianco a te. Ti dedico una cosa, idealmente, una riserva, un rifugio da chi non ti capisce, una penna per buttare fuori la rabbia quando ti chiudi nella tua stanza e lasci che gli altri affoghino nei loro pregiudizi brutali, un foglio blu per le matite che ti lasciai mesi fa. Quando ero bambina e fuori pioveva, il letto era una zattera ed il piumone un foglio di cellophane, navigavo al largo prima di dormire, respiravo nebbiolina salmastra e credevo ancora nel bene e nel male. Oggi, l’approdo, è tutto per te.
.

lunedì 2 novembre 2009

"..." (una promessa)

per me, che seguo in questo buio la mia lucciola
.

Non rimanere

Ciclamino

Dice “inonda tutto”. L’aveva pensato, lui, la sera che gli dissi di diventare nuvola, l’aveva creduto da subito che un solo dio non avrebbe potuto farmi cambiare idea. Le notti a seguire le tiene dentro ad un armadio che non apre mai, gli abbracci in fondo al pozzo che sta al centro del suo giardino, e tutto d’un tratto il motore dell’Universo diventa solo l’idea di una sirena che sogna ancora Atlantide. Una volta all’anno mi ricordo di cosa è importante, per il resto faccio da me. Acconsentirei ad ogni piccola richiesta se non fosse per il bene che gli voglio.
.