domenica 28 febbraio 2010

Da Antonio C.

Stretta la cinghia ed inforcato il cannone, ha disfatto fiori ed incenerito i pensieri, ha intrapreso una benevola missione per ogni volta che ho pronunciato il suo nome. Ho aiutato a non far sentir soli e persi, ho lavato la tristezza di chi è deluso, cuce ed ha per luce una sola candela, ho fatto compagnia. Ho fatto bene, ma ho sparato alla sorte, ogni colpa è mia. Qualche cosa è andata persa, ho l'impressione anche qualche ricordo, parole scritte, premure. Il vento ne avrà cura. Questa è una svolta e la annoto qui: la seconda volta, battiti e pulsazioni al minuto. Forse è perché ho conosciuto il mistero, che adesso mi sembra tutto più facile, persino riconoscere, tradurre ed identificare il giusto. Ma non ho pensato nemmeno per un momento che non potesse accadere di nuovo.
Disse una frase precisa lo zoppo che a dispetto degli abili non fu chiamato sotto le armi.
Naima è partita ieri.
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domenica 14 febbraio 2010

Blu (due anni)

Di fronte ad un muro, poco bianco e frecce in ogni direzione.
Alessandro è partito tanto tempo fa e con lui la spensieratezza di una bambina capricciosa e viziata.
Oggi ho tempere, matite, pennelli, fuochi, pennarelli e quarzi. Meno ingenuità e più inganni.
Cerco la verità, nuda e cruda, una verità per ogni colore. Giallo.
Rivendico solo quello che mi spetta, per la mia bontà.

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Un solo finale

Hai ragione, non occorreva convincermi ma mi divertiva osservare l'impegno, c'è sempre una sorpresa dietro l'angolo, un libro da aprire per chiedersi ad ogni pagina come finirà, riporre una sera una serie di promesse dentro ad un bicchiere e stringere la mano a qualche certezza in più. Dietro Piazza Navona c'è un vicoletto silenzioso, non ci passa mai nessuno, la quarta traversa a sinistra finisce sull'uscio di un teatro d'altri tempi, con la porta fatta di tanti vetrini colorati, poltroncine di velluto buono, lampade di legno e plastica nemmeno a pagarla. Catalogo, archivio e salvo ogni momento, penso, mentre salgo le scale con le chiavi già in mano. Nessun posto è bello come casa mia.
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sabato 13 febbraio 2010

Il coraggio

"Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi."

Aldo Moro
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martedì 9 febbraio 2010

Per gentile concessione

C'era una strada tra i palazzi, forse anche un po' di neve a discrezione del pittore, finiva lontano, dove l'occhio non arriva. Ma, se non ci fossi io domani? Lascerei una canzone e poco più

"La mia nave parte e m'allontano piano
e si riavvicinano le mie paure
speriamo almeno che sia calmo il mare
così potrò dormire"

e tutto andrebbe avanti. Il tempo passa così velocemente, porta tutto via con sé. Non lo so, semplicemente accade.
E stasera mi sento strana.
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sabato 6 febbraio 2010

Come per Charlie Brown

Ho una cosa per te, è qui accanto a me, ma aspetto perché so che una volta che sarà con te perderò l'uso del mio piede destro. Scrivo seduta, accanto alla finestra, oggi, fuori piove e ieri sera hai vissuto nelle mie parole, perché sai, quando parlo di me, ultimamente, mi si fa sempre una domanda ricorrente, e solo quando ci sei anche tu non rispondo come dovrei. La domanda inizia con un perché, a cui segue una risposta che dipinge una sagoma blu nell'aria, un paio di occhiali, una mente pensante, un cuore altrove, una voce diversa, un pomeriggio d'estate, un vulcano in lontananza, una foto ed una canzone. Caldo e scuro. Ho un disegno per te, l'ho fatto io per te, è di carta, matita, colore, pensiero e bene.
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Cose nuove

Persa, nelle parole ad incastro ed in tutto quello che è altro, nelle feste a sorpresa che tutti si aspettano e nelle notti cattive sotto un cielo pieno di nuvole, c'è solo una via. Potrei desiderare di risvegliarmi e tornare senza lacrime, senza insicurezze, nei miei racconti di non viaggiatrice se non dentro casa mia. In questo deserto un augurio, spero che non sia mai troppo tardi, per aspettarti, e che un cuore che non ha mai amato continui ad assistermi, alla fermata dell'autobus, ad aspettare solo quello che è giusto, e nient'altro. Un tubo ricoperto di ruggine contiene ricordi stanchi e fantasmi portati avanti ed indietro dal mare sono pronti a tagliare le catene ad un futuro che aspetta solo di essere vissuto.
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