lunedì 7 giugno 2010

Nausea

Decise di farlo quel giorno stesso, all'alba, quando fuori un marito perso prendeva le scarpe di servizio e scivolava lungo gli occhi severi dei guard rail. Anche lui lo sapeva, senza doverselo far dire, erano bastate poche occhiate per decidere che il destino gli aveva teso la mano e che uno strano dio gli suggeriva la presa. Il dio dei cattivi. Sapeva che non sarebbe sopravvissuta, ma la missione non prevedeva ripensamenti e la vita non valeva così tanto. Sapeva che nessuno l'avrebbe mai perdonata, che avrebbe dovuto mangiare vermi, ma la vita non valeva così poco. Le spareranno contro.
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sabato 5 giugno 2010

Prof

Conserva pensieri ed ore trasformate in note, canzoni, parole, dediche. Che non si dica agli spettatori rimasti fuori, che rimanga tra noi, che la sera incontra strani filosofi e donne infelici, che noi restiamo dove ci siamo fotografati mesi e mesi fa e che ci guardiamo ancora da qui, immaginiamo ancora da qui. E' come tornare a casa da una lunga trasferta. E' come un libro rimasto lì per mesi e riaperto in una notte insonne, ripartire da dove c'eravamo fermati, come se fosse successo un attimo prima, il tempo di bere una tisana, torno subito. Una volta mi hai detto “Io sono qui coi miei perché e guardo la pioggia che risbatte. E tu sei qui, vicino a me, tossisci e cerchi le risposte, perché a novembre tutto è distante”. E stanotte non è nemmeno novembre.
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