Portami in volo al mattino e tirami giù la sera, e regalami una barca senza remi che mi ricordi che tutti i sogni sono buoni. Non mi deludere, non mi raccontare che dio non è morto, ma nemmeno che Achab non ha potuto nuotare, non smettere mai di parlare e di chiedermi favole, disegni e di me che guardo la terra da questa atronave. Ho parlato di stanze e di una strada con alla fine un palazzo in cui non si può entrare, e sono tornata, ho voluto bene e non ho dimenticato, ed ora ho trovato un inganno che a qualcuno ancora non ho confessato: dimmelo tu che devo fare.
.
mercoledì 31 marzo 2010
martedì 30 marzo 2010
Da non crederci
Come era il detto della verità che prima o poi viene a galla? Raccontando, mi è stata fatta notare una data, più di una semplice coincidenza. E' stato come un gioco di scatole cinesi. Mi si è aperto un mondo, e persone che conoscono persone che conoscono persone che persone che io conosco, conoscono, mi hanno spiegato che il mondo è proprio piccolissimo. Ma allora, io a chi ho creduto? Chi ho avuto davanti? Racconti e parole nero su bianco. Ho bevuto acqua sporca ed ho anche scritto di scarpe senza lacci per vecchie streghe, sono stata ingiusta senza saperlo. Da stasera comincio a costruire il muro di cemento armato, con le inferriate alle finestre, un tetto solido, che nemmeno l'elicottero vagante mi deve più vedere. Proprio a me, che non merito niente che non sia blu. Chiederò scusa un giorno ad una ragazza abbandonata, che aspetta una seconda o una terza possibilità, che ha tutta la mia comprensione.
.
.
domenica 14 marzo 2010
Una richiesta (tendenza)
Si accendono boschi ed incendiano intenzioni, praticanti ed arruolati al gioco prestano le mani ai desideri. Il puntino rosso in un quadro da restaurare e le stelle di Van Gogh che aspettano in soffitta, il mare che si alza per far posto ai capelli, alle ciglia e alle luci riflesse negli occhi, alle fantasie di una dea. Si sente arrivare la tempesta, c’è caldo e umidità nell’aria, la luna ed il suo moto e le maree non c’entrano niente: comete impazzite si stanno schiantando contro il sole, muoiono dentro il sole, si sacrificano al dio sole. E molto di più di così.
.
.
sabato 13 marzo 2010
Niente oroscopi
Gli embrioni sotto scorta racconteranno di un incontro ai loro discendenti ed una sala d’aspetto dice già al cemento ed ai mattoni che la loro costanza non è andata persa. Ascolta, c’è da riconoscersi in questo bailamme, le strade non portano tutte a me e non c’è altro da sapere, se non che da oggi sarà già tutto diverso ed il mio sorriso ti giungerà ogni giorno in cento pezzi ogni volta differenti, ci vuole dedizione. In una notte silenziosa, su un viale alberato che porta ad una piazza, un ragazzo ed una ragazza imprimono un’immagine che i passi non portano via.
.
.
sabato 6 marzo 2010
Deconversione
Costeggio una campagna, a pochi chilometri da cemento e ferro fusi con il male, su un autobus cuffie alle orecchie e ragazzi che giocano. Sto andando a visitare la centrale elettrica, l’erba ed il fieno. Chissà quali studi hanno deciso che righe bianche e rosse assicurino dagli schianti e chissà se Gaetano Previati lo sapeva. Qualcuno mi chiederà conto di queste giornate limpide solo per me e per Alberto. E mentre penso alle case da ritinteggiare, alle foglie da togliere, agli occhi che affogano, ai mattoni in mezzo alla polvere, preparo. Un giorno andrò via e mi servirà un discorso, non lascerò che tutto vada per il proprio accidente e amen. Sono oltre la mia finestra.
.
.