lunedì 20 dicembre 2010

Led

Guardo fuori, attraverso il vetro, nel pensiero niente acqua in questa parte dell'anno. Sono diventata neve pure io. Ed è neve la parola, il fiato, la sagoma di fronte a me al tavolo del bar. E diciamo parole gelate. La neve non ha dappertutto lo stesso odore, né lo stesso colore, ed il biancore rimane sempre meno di quanto si desideri. Per altri campi c'è un nuovo calore, filtri e valvole, e forza motrice che ha bisogno di energia e carburante. Il sangue è un liquido che scorre su altro liquido, si trasporta da solo, credo di sentirlo, nel suo condotto, corre sotto la pelle, sopra c'è il brivido, sopra ancora sono io, che corro insieme al sangue. Ed in tutto questo ascoltare, e dire, e spronare, ogni sacrificio è una conquista. Così mi addormento, e sogno un mondo in cui non accade nulla che non dipenda da me, e sogno me stessa che sogna.
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mercoledì 8 dicembre 2010

Di altri lacci

Dicembre non aiuta, specie se le cantine fumose portano altrove, ma nelle frasi di alcuni poeti si può sentire l'odore del sole, e lei lo sa. Cerchi un motivo e non trovi la ragione. Ma, ricordi? Hai tolto dagli occhi un po' di cielo per una coperta calda di fattura industriale, hai levato di torno i calendari pieni di tempi per imparare, giornate da passare da solo ad aspettare, date segnate di rosso per chi partiva. Ma, vedi, in certe stanze le tende continuano a parlare, e di certe piazze la gente come noi non può fare a meno, ed in certe serate gli occhi continuano a pensare che un po' di cielo le tende lo lasciano ancora anche vedere.
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