sabato 16 febbraio 2008

Viale Ippocrate

Gli alberi corrono da soli, con le proprie radici, sul ciglio della strada. La testa abbandonata sul sedile e lo sguardo verso su. Vai altrove, mi dico. Mio padre ed i pantaloncini bianchi e azzurri, mia madre ed i fiori blu, mia sorella che dorme, mio fratello e le sue fossette. Ci provo, a non sentirti. E poi lei ha gli occhiali. Che particolare stupido. Faccio finta di niente e mostro un’espressione interessata. “Ho capito, in ogni caso stanotte c’è l’eclissi, ci vieni?”
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