Dice “inonda tutto”. L’aveva pensato, lui, la sera che gli dissi di diventare nuvola, l’aveva creduto da subito che un solo dio non avrebbe potuto farmi cambiare idea. Le notti a seguire le tiene dentro ad un armadio che non apre mai, gli abbracci in fondo al pozzo che sta al centro del suo giardino, e tutto d’un tratto il motore dell’Universo diventa solo l’idea di una sirena che sogna ancora Atlantide. Una volta all’anno mi ricordo di cosa è importante, per il resto faccio da me. Acconsentirei ad ogni piccola richiesta se non fosse per il bene che gli voglio.
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