domenica 23 maggio 2010

La cura

Voglio un quadro con una sedia gialla, una casa piccolissima ed un tappeto morbido, boschi solo da pensare ed una voce stonata che sogna di saper scrivere. Se me lo dici tu di dormire chiudo gli occhi e già lo so, che la notte parla con te e mi lascia stare, che in realtà l'elefante che veniva a trovarmi quando ero bambina non esisteva. La pancia piena di buchi ed un suono metallico sulle nocche. Mia zia si alza dalla sedia, scansa la tenda ricamata a mano e guarda chi c'è là fuori, poi qualcosa che non ricordo. Subito dopo la porta a vetri è aperta, c'è una macchina strana ed una paura indotta. Cercherò di ritrovare dei bottoni piccolissimi che mi erano caduti a terra, per ricordare, saranno ancora in qualche scatola.
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