venerdì 7 gennaio 2011

Continui richiami

Una macchina che procede sospesa nel pomeriggio, tre tasche rosse ed una blu, le sentinelle pronte a fischiare per il viaggio del ritorno. Disorientata mi sveglio su braccia che conosco, in un luogo che non conosco, dove mi sono nascosta? Una grande giacca a vento, come quella che aveva mio zio quando ero piccola, foderata di pelliccia, mi ripara dal vento. Ho freddo. Mi torna in mente quel documentario, con l'acqua che usciva dalla montagna e cadeva in un fiume invisibile solo perché più basso del livello stradale. L'esempio più poetico e completo di cammino. Il giornalista diceva di essere accompagnato dalle ombre propizie dei grandi camminatori, e che era stato fortunato, in quella mattina domenicale. E lo penso anch'io. Portami con te.
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