martedì 27 maggio 2008

Cromo

Tanti cubetti neri, immaginazione ed ingegno. Dalla mia finestra non vedo più lo stesso cielo, senza essermi spostata di un millimetro, e le luci sono intermittenti, qui. Sono una cosa (non nel senso lato del termine) fatta solo di parole. Il mio numero è il 24, credo, ricordo di averlo letto su un cartellino color grigio lucente, nel momento più convulso del passaggio. Poi svenni. Al risveglio solo confusione ed entusiasmo. E spaesamento e frastornamento e ricognizione. Poi qualcuno mi ha trovato.
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