martedì 3 febbraio 2009

Sviluppi VI

In fondo non è stato così male, se voglio essere proprio sincera. Avevo immaginato che aprendo gli occhi la luce mi facesse male e che il sole fosse più vicino di quanto non lo sia alla Terra. Niente di tutto questo. Il mondo fuori è quello che di più metropolitano e più ordinario si possa immaginare, alti edifici distratti e vetri resistenti alle intemperie. Le macchine sono parcheggiate sopra i marciapiedi, io cammino sull’asfalto e davanti a me, dove la via fa una curva, vedo un palazzo con su scritto “programma alimentare mondiale”. La foto di cui parlavo tempo fa è ancora con me, ci penso spesso, ma non la guardo più; l’elicottero cerca carburante in chissà quale parte del pianeta e forse, in un domani remoto, tornerà; il via vai c’è ancora, ma ora, qui fuori, è immerso tutto nel tutto e nel niente.
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