domenica 11 aprile 2010

101 anni

Alle navi imbrigliate nel porto e al buio della mattina, quando esci di casa, ci penso ogni tanto. Ma nella città che ho costruito per te ci sono suonatori di violino e luci colorate sul fondo del mare, tu con le mani in tasca cammini solo lungo un marciapiede alberato, e tutti nelle loro case dormono ancora sogni tranquilli, ed i loro cassetti sono pieni di lettere da spedire. In questa pioggia sottile di primavera, al centro di un incrocio a cui ho dato un nome, nella città che ho inventato per te, ho colorato con le tempere ogni albero, inventato ogni colore e comandato ad ogni stella, precisamente e solamente, di chiederti sempre cose nuove da desiderare.
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