mercoledì 2 luglio 2008

Metalli

Il primo aveva sempre la testa rivolta dall’altra parte e gli occhi neri come la pece. Il secondo aveva sempre il sorriso in bocca e gli occhi spalancati sulle combinazioni. Il terzo era il petrolio in persona e gli occhi di chi non piange quasi mai. Il quarto era una piscina scoperta d’inverno quando fuori c’è la neve e gli occhi di chi sa tutto ancor prima che accada. Il quinto era quello che ti aspetti sempre ma non arriva mai e gli occhi di chi è a digiuno dall’89. L’ultimo è un pensiero prima del sonno ed una sorpresa prima del giorno.
.