giovedì 20 marzo 2008

Mentite spoglie

Quella volta lo scrisse proprio a chiare lettere e ad immagini nitide, ma non proprio chiare per la verità. Il tono solenne e la fanfara gravosa sembravano annunciare tristi presagi. Campane a morto si materializzavano nel sottofondo come per un qualche incantesimo, quasi ad inganno. A chi vociferava fosse solo frastornato asseriva austeri occultismi e preoccupanti chiaroveggenze.
Quanto ci si prende ridicolamente sul serio. L’alone di mistero aiuta solo i meno audaci ed il sasso lo si può pur lanciare il più lontano possibile, ma la mano, a dispetto del padrone, finirà per raccontarlo a tutti che è stata proprio lei. Di ossequioso rimangono solo gli sghignazzamenti ed il presidente della repubblica, eletto a suffragio tutto personale, non riesce proprio a salvarla, la faccia.
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