sabato 8 agosto 2009

Prologo

Lei era fatta di luce e teneva in mano una cartolina ricevuta in regalo qualche tempo prima. Era seduta alla sua fermata a gambe incrociate e guardava con indifferenza passare, arrivare e ripartire un secondo dopo, ogni carrozza di quel mondo che non era il suo. Era lì per puro caso.
Lui era ricoperto di spilli appena poggiati sulla pelle, pronti ad entrare di nuovo, pronti a non farlo sedere mai, ricalcava ogni notte su carta velina il profilo della luna per non dimenticare mai più il principio statistico dell’errore di stima. Era lì per una non sua precisa volontà, scientemente comprata a prezzo pieno.
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