lunedì 28 aprile 2008

Ricevuta di ritorno

I primi dieci minuti se ne vanno alla ricerca di un volto senza nome, tra i banchi di legno. Profilo inconfondibile, sorriso furbo, cipiglio deciso. Calamitante come chi cerca un certo pretesto senza farlo sembrare un caso, mostrandolo per quello che è, senza tanti travestimenti. Come chi ha gli occhi che si mantengono alti, senza paure, nascondigli o sotterfugi. Come chi chiede un saluto senza aver prima chiesto altro.
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