martedì 15 aprile 2008

Secondo amore

1990. Mattina presto. Agosto alle spalle. Il velluto a quadri rossi e verdi offre l’usuale senso di inquietudine. Odore di polvere, trasandatezza e code di cavallo come se piovesse. L’autista è il solito, ma i sedili più alti, compresi gli schienali. Patrizia, accanto a me, mangia come sempre caramelle liquorose, mi fa ridere e mi tranquillizza. Il mondo è fuori.
All’improvviso la tua faccetta da zingaro.
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