martedì 16 settembre 2008

Forse

Quella sera che gli disse “nella mia mente c’è tutto fuorché te” aveva dimenticato le conseguenze delle cose, la potenza di qualcosa che non si vede, né si tocca, ma che c’è. Credeva di essersi liberata, e adesso mendica, come può, la mappa che la riporti alla sua prigione. La radice di un albero che deforma l’asfalto fa il suo lavoro senza farsi vedere. La zingara sul ciglio della strada chiede una chiave in cambio del segreto che spieghi l’arcano, che sveli, nonostante l’evidenza, il vero. Ha trovato una scusa sbagliata, ma è a portata di mano e non riesce a rinunciare ad un, seppur improbabile, tesoro nascosto per cui chiedere il riscatto di sé. Forse ha aspettato troppo e ha scelto male. E’ già sera e nessuno si ferma. Forse.
.