domenica 14 settembre 2008

Un punto. Attesa.

E’ un albero senza fiori, che aspetta da una vita la primavera. La vide una sera da lontano in un vestito di chiffon imbastito in fretta per l’occasione. Si fece (arbitrariamente) forte e a fronde gonfie di vento, non so come, si sbracciò. Raccontarono che annaspava in un sorriso amaro. Perché lo sapeva che era l’impressione, la trasposizione dell’idea, l’odore acre dell’aurora australe, l’ombra lunga della fine della fiera. La fantasia soffia in alta quota, prende vite e le separa, prende stelle e le avvicina, prende un fucile e spara. Il biglietto all’aeroporto non lo chiede, basta il rischio di un clochard, negli occhi ha la sete e sottobraccio una finestra per l’aldiqua.
Blu notte. Ogni cosa ha il suo blu.
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