domenica 21 giugno 2009

Dossier

A pomeriggio inoltrato decisi di alzarmi. Adesso non so dire se la mente fosse affollata tanto da perdersi o fosse talmente vuota da aver paura, comunque avevo sete. Scesi i primi scalini e mi accorsi che le gambe non reggevano, forse qualcuno nel sonno aveva sostituito le ginocchia con carta stagnola, e poi gli occhi erano pieni d’acqua, e poi ero auspicabilmente sola. Mi misi a sedere e ressi la testa in modo che non rotolasse giù per le scale. Il pianto silenzioso rimbombava da una parete all’altra come se a piangere fossero più di tre me.
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