venerdì 12 giugno 2009

Risalita

Con dolcezza, come ogni premura salva il polso di un coraggioso suicida, io lancerò una corda senza tenere l’altro capo e tratterrò il grido prima di dover correre ai ripari. Sarò acqua e sarò pane, onda, vento, sabbia, volo da guardare da una spiaggia. Ho tenuto in bocca lo sciroppo di amarene che bevevo il pomeriggio da bambina, il tepore della coperta di mia nonna sulla pelle, in testa il suono del mare la prima volta che l’ho visto, davanti a me il sorriso rassicurante di mio padre quando ero triste. Sono ancora la stessa, guarda bene e non mi lasciare, sono ancora tutto quello che ha bisogno di altro per potersi bastare.
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