venerdì 12 dicembre 2008

Coperta

Se fossi una conchiglia sarei grata alle onde del mare, lascerei intatto il fondo, senza tracce la traversata e troverei i resti chiusi a chiave di una città dimenticata. Sulla porta d’entrata inciderei il mio nome, nella piazza centrale popolerei il gran mercato, sulla schiera delle case farei le capriole, nel torrente dall’acqua bianca immergerei i piedi ed un cuore. Nell’ombra degli abissi c’è un luogo profondissimo in cui ogni parola è signora ed ogni sorriso un galeone, ogni lato ha il suo cancello ed ogni viso il suo cocchiere.
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