lunedì 29 dicembre 2008

Plagio

E scese a terra senza conoscere il sorriso lontano, nella città incantata e nel risveglio amaro, raccontò di porti e di partenze, della non fame e delle diffidenze, e l’astro nel cielo che dava luce non era poi così distante se poteva vedere nei suoi occhi tutte le stanze, da quella grigia della prudenza a quella lunga della distanza. Il mistero si era andato sciogliendo e la notte non portava, come dicono, consiglio, solo una barchetta era uscita fuori dal naviglio, ché non solo quel che si vede e si tocca è reale, e non solo quello che si sente è un’eco a svanire. E le mie parole sono solo giochi di bambina per chi da piccolo sapeva già che grande era, per chi le parole le dona senza avvertimenti, per chi dà buonumore all’incoscienza e fa aprire gli occhi per benevolenza. Per chi ringrazio e sa chi è, chi lascia un buon profumo, o quel che è.
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