venerdì 16 gennaio 2009

Corpus Domini

Nel fango di una terra straniera un uomo cammina trascinando a fatica la gamba destra. Il peso degli anni passati nel tepore della sua casa di provincia, al caldo del focolare, si è trasformato in quello che vede, nel fumo all’orizzonte e nei rumori cupi portati dal desiderio del vento. Le bestie feroci con gambe umane, che popolavano i suoi libri da bambino, sono qui, cauterizzano senza ammettere narcosi ed infettano tessuti sani. Rivoli di piombo fuso corrono sulla terra satura e formano le lettere di una lingua primordiale di cui è impossibile perder memoria. Una bambina dai lunghi capelli neri balla a piedi nudi e ride forte nel vicino campo, infecondo e desolato, priva di sé.
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