mercoledì 28 gennaio 2009

Levore

In questa chiesa, al centro esatto della città, non entra nessuno da decenni perché non ci sono crocifissi. Mi siedo sul pavimento grigio, di fianco alla porta, spalle al muro, testa piegata un po’ all’insù, gambe raccolte al petto, osservo il soffitto e le travi secolari allo scendere del sole. Le mani, pacifiche e distese, aiutano gli occhi, prendono coraggio e navigano in aria, sulle vetrate colorate crepate dal tempo, lungo tutta la parete, testimoni di spose date in pasto alla prudenza e alla misura. E’ inverno e sta per grandinare, ma da dietro l’altare esce fuori una bambina che conosco, mi corre incontro e non c’è freddo. Cresco tutti i giorni al riparo dal tempo ed ogni sera una persona pensa a me prima di addormentarsi.
.