giovedì 1 gennaio 2009

Prima della neve

Giunse la rivelazione direttamente dalla bocca della sirena, recitata come il più ordinario dei canti, il più candido dei racconti. Un rito ancestrale apriva il sipario e l’unico spettatore, in un teatro gremito di gente, osservava attonito la rappresentazione, portato lontano per mano delle parole. Tra viottoli sassosi arsi dal sole d’agosto, di fianco a muri di calcio bianco e tufo, un re d’altri tempi impersonava il suo tormento e declamava pedissequamente la sua domanda, perenne, indefettibile. Immortale. Come poteva, con le sue stesse parole, identiche e mai dette, ripetute a mente milioni di volte. Era proprio lui, cuore di sirena, al confine estremo dello spazio e del tempo.
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