martedì 20 gennaio 2009

Quarzo

Raccontò di aver visto nei miei occhi navi in fiamme e trecento lune accattivarsi altra luce. Sognò piazze deserte e desiderò che non venisse mai il giorno, lesse Dostoevskij anche per me e dopo mi parlò della civiltà, e poi ancora degli eroi, delle strade su cui non incontri mai nessuno e delle ragazze che non hanno nemmeno la metà della verità delle nuvole. Mi insegnò che le parole fanno dei giri interminabili se non le tieni bene a mente e che invece i profumi hanno tutto l’aspetto di uno spietato carceriere. E poi che le pietre laviche detengono il segreto che gli occhi buoni sanno già.
.